Banksy apre un hotel con la “peggior vista del mondo”

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Banksy è uno degli artisti di strada, moderni più amati ed apprezzati, nonchè conosciuti in tutto il mondo. Ora ha deciso di aprire un piccolo albergo di sole 10 camere in Cisgiordania, a Betlemme.

L’artista, da sempre schierato con la causa palestinese, ha deciso di chiamarlo “The Walled off Hotel”, traducibile con “Separato da un muro” o “Albergo murato” visto che la posizione in cui verrà realizzato è a pohi passi dalla barriera di separazione con Israele. Questo luogo è considerato tra l’altro il posto con la peggior vista del mondo.

Il nuovo hotel di Banksy in Cisgiordania

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Banksy è un artista poliedrico e attento che ha preso la decisione di aprire questo hotel con un doppio intento: da una parte sicuramente l’arte, dall’altra invece è una evidente protesta per portare l’attenzione dei media su questo luogo e spingere così i rappresentanti dell’economia locale a iniziare un dialogo e ripristinare i contatti tra le due parti.

L’hotel di Banksy, del resto, sorgerà fuori da Betlemme, nella zona “C” che secondo quanto stabilito dagli “Accordi di Oslo” è sotto controllo isreaeliano. Se così non fosse i cittadini ebraici non potrebbero entrarci per motivi di sicurezza stabiliti dalla legge locale. Ecco allora che l’hotel sorge proprio qui, nella zona con la peggior vista del mondo, ossia sul muro.

Poco importa però: chi deciderà di soggiornarvi farà una vera e propria esperienza d’arte e di vita. In primis perchè si trova in una zona molto particolare del mondo, in secondo luogo perchè all’interno l’albergo è pieno di opere d’arte di Banksy che, come sempre con ironia e sarcasmo, ma anche un tocco delicato e emozionante, dipinge e immortala attimi e situazioni di estrema attualità.

Cosa sappiamo di Banksy

Nato e cresciuto a Bristol, si sa solo questo di lui: niente nome vero, nessuna foto di lui senza la maschera che indossa sempre. È avvolto dal mistero, ma è senza dubbio uno dei maggiori esponenti della street art visto che la sua dimensione si divide proprio tra strada e pubblico. Racconta le assurdità della società occidentale, l’omologazione, le brutture della guerra, la manipolazione dei media, l’inquinamento, la repressione delle forze dell’ordine…

Per raccontare tutto questo usa spesso delle immagini non umane, ma topi, scimmie, gatti, bambini, componenti della famiglia reale… Il tutto in modo impattante e diretto al punto tale da essere facilmente comprensibile anche da un bambino.

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