Guida di New York, cosa vedere: la Storia a Ellis Island

Ellis Island (Ingfbruno, CC BY-SA 3.0, Wikipedia)

In tempi in cui si ergono muri e si chiudono le frontiere è bene ricordarsi quanto tutti noi un tempo siamo stati emigranti in cerca di una vita migliore. Nei primi anni del 1900 e fino a dopo la seconda guerra mondiale furono  milioni gli Europei e migliaia gli italiani, che tentarono la carta del Nuovo Mondo, l’America.

A quei tempi e nella povertà che affliggeva l’Italia fra i dolori di due guerre mondiali chi sceglieva di partire cercava di racimolare qualche soldo e si imbarcava con una valigia di cartone carica di speranza e poco altro. Il viaggio era lunghissimo e faticoso e all’arrivo non ci sarebbe stato certo un comitato di benvenuto ad accogliere i nostri emigranti. Anzi, gli italiani in particolar modo erano visti piuttosto male.

La Storia si ripete. E adesso siamo noi a vedere emigranti che arrivano nel nostro Paese cercando qui da noi l’America che cercavano al di là dell’Oceano i nostri nonni, bisnonni o trisavoli. Già perché ognuno di noi ha qualcuno che ha fatto rotta verso New York su una nave, è attraccato ad Ellis Island, è stato al centro di immigrazione e li si è registrato dando il via al suo sogno da emigrante. Non ci credete?

Sul sito della fondazione Ellis Island potete consultare l’immenso data base (oltre 51 milioni di nominativi) che raccoglie tutti i nominativi di quelli che da inizio 900 arrivarono a New York con la nave. Inserite il vostro cognome, il nome se cercate qualcuno di specifico, et voilà ecco l’elenco di tutti i vostri parenti alla vicina o alla lontana che sono emigrati in America.

Ellis Island: la New York che ricorda

Quando si parla di New York è il progresso, la magnificenza dei suoi grattacieli, la sua immensità, i suoi luoghi iconici a venire in mente. E di conseguenza i luoghi più amati dai turisti sono quelli più famosi: da Times Square alla Statua della Libertà, da una passeggiata per Brooklyn ai palazzi di Manhattan, ai grandi musei (ecco cosa vedere a New York).

Ma c’è un posto a New York che è fuori dall’immaginario comune, che non è arte, non è archeologia, non è un monumento nel senso letterale del termine, eppure è una delle più preziose testimonianze di ciò che tutti noi siamo: emigranti, cittadini del mondo. Questo posto è Ellis Island.

Ellis Island è un isolotto artificiale nella baia di New York, posto alla foce del fiume Hudson, poco distante da dove sorge la Statua della Libertà. Ellis Island fu costruita con i detriti della metropolitana di New York e serviva come arsenale militare. Dal 1892 al 1954, anno della sua chiusura, divenne il principale punto di arrivo di tutti gli emigranti che giungevano negli Stati Uniti dall’Europa.

Chi arriva ad Ellis Island in quegli anni trovava i medici del Servizio Immigrazione che controllavano ciascun migrante e contrassegnavano con una lettera sulla schiena quelli che dovevano essere ulteriormente esaminati. Se l’esame della salute veniva superato si accedeva alla sala registri dove gli ispettori segnavano su un registro i sati personali, il luogo di destinazione, la somma di denaro, precedenti penali ed eventuali conoscenti già negli Stati Uniti. Superato anche questo si riceveva il biglietto per il traghetto che li avrebbe trasportati a New York. Chi non superava questi controlli veniva rimesso sulla nave da cui era giunto e riportato in Europa.

Ora Ellis Island ospita il Museo dell’Immigrazione il quale è visitabile con lo stesso biglietto del traghetto con cui si raggiunge e si visita la Statua della Libertà. Perché per vivere il presente bisogna conoscere la Storia.

 

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