Terremoto in centro Italia. 3 forti scosse: cosa devono fare i viaggiatori

A (Photo credit should read MARCO ZEPPETELLA/AFP/Getty Images)

La terra ha ricominciato a tremare in modo molto forte nel centro Italia. Tre fortissime scosse hanno infatti terrorizzato la zona de l’Aquila e Rieti, ma soprattutto Amatrice dove è crollato un campanile della Chiesa di Sant’Agostino, già rovinato e a rischio dopo le scosse di questa estate.

La prima scossa è stata avvertita intorno alle 10.25 ed era di magnitudo 5.3 secondo le stime dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Dopo questa prima scossa ce ne sono state altre due con una magnitudo del 3,2, e poi alle 11,14 un’altra scossa con magnitudo intorno a 5,5.

Le accortezze per i viaggiatori

Chi si trova in queste zone a rischio deve ovviamente rispettare le accortezze base e i principali avvertimenti per la sicurezza qualora vi siano altre scosse. Inoltre i collegamenti viari con i luoghi più vicini all’epicentro sono praticamente impossibili tanto che, dopo la prima scossa, è decollato un elicottero da Pescara per monitorare la zona.

Come riporta Askanews inoltre il Sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi ha spiegato che, già per via del maltempo: ” Le strade comunali non ci sono problematiche particolari: le ditte operano già da stanotte. Per quanto riguarda invece la situazione sulle strade provinciali e statali vi riferisco le notizie assunte dal coordinatore del Coi di Amatrice, e ossia che la situazione è stata già portata a conoscenza della Prefettura e che sono state adottate misure straordinarie.  Da fonte Polstrada, le notizie assunte sono che: la Salaria è chiusa al Km 158, dopo Acquasanta, mentre al Km 113 probabilmente ci sarà a breve chiusura totale. Dopo Torrita la strada Salaria non è pulita, e che ieri si sono rotti 4 spazzaneve dell’Anas. La SS 80 (Montereale) è chiusa, e sono interrotte le comunicazioni viarie da e per L’Aquila“.

Perchè la terra trema ancora?

Continua a termare la terra in centro Italia. Si arriva così ad 800 terremoti a partire dalla prima grande scossa delle 3.36 del 24 agosto. Ma perchè la terra continua a tremare? Si parla di Appennino che si sta lacerando. Sul web si legge:

Parte dell’Appennino si muove verso l’Adriatico, mentre un’altra parte resta indietro. Come se si tirassero due lembi di un lenzuolo fino a strapparlo. In questo modo l’Appennino si sta lacerando. Con le nostre attuali conoscenze, infatti, non siamo in grado di valutare lo stato di una faglia. Sappiamo che prima di un terremoto si crea uno stato di tensione, ma noi ce ne accorgiamo solo quando la roccia si spacca perché non regge più alla deformazione. Attualmente, infatti, non c’è modo di misurare la tensione di una faglia. E né tanto meno di prevedere dove e quando ci sarà un terremoto”.

Lo spiega al Messaggero il sismologo Carlo Meletti, responsabile del Centro di pericolosità sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).

A cura di Roberta Franzè

Impostazioni privacy