Sull’Appenino, in Emilia, tre rifugi cercano un nuovo gestore

Se amate la montagna, se vivere lontano dalla città e dalla confusione vi attrae, se il lusso non fa per voi, allora l’idea di vivere in un rifugio in montagna potrebbe fare al caso vostro. E a differenza del solito chiosco sulla spiaggia di cui si parla ogni qual volta di pensa di cambiare vita (ma è possibile farlo sul serio, ecco qui come), la possibilità di vivere in un rifugio in montagna in Italia è quanto mai reale.

Dal 1 gennaio 2017 tre rifugi sull’Appennino emiliano sono stati chiusi al pubblico in attesa che succedano i nuovi proprietari: breve verrà pubblicato il bando per cercare i nuovi gestori. Diventare gestore di un rifugio è molto impegnativo e nel bando saranno pubblicate tutti i requisiti necessari. Condizione primaria è quella ovviamente di amare la Natura.

I rifugi si trovano in luoghi di spettacolare bellezza e spesso sono antichi casali trasformati in strutture ricettive. Uno dei tre è l’Ostello Antico Ospitale di San Giacomo: si trova nel comune di Zocca (ad appena 3,5 km), nel Parco dei Sassi di Roccamalatina – località celebre per le guglie dei Sassi – e necessita di interventi di ristrutturazione da parte del Comune e potrà essere riaperto solo la prossima primavera. L’Ostello si trova a 790 mt sul livello del mare, immerso in un bosco di castagne e querce, all’interno di un’antica struttura risalente al 1186 che ospitava i pellegrini diretti al Passo della Croce Arcana. Gli altri sue sono l’Ostello La Piana a Rotari e il B&B Ca’ Silvestro: entrambi fanno parte del comune di Fiumalbo immersi nel Parco del Frignano, che si estende per oltre 15 km e che ospita il monte più alto di questa parte di Appenino, il Monte Cimone, oltre 2 mila metri di altezza. Anche per questi due – per procedere all’affidamento della gestione – si prevede che l’apertura sia entro qualche mese a ridosso della primavera.

Il bando di partecipazione e qualsiasi altra informazione in merito alla gestione dei tre rifugi sarà pubblicata dall’Ente Parchi Emilia Romagna nel giro di qualche settimana tramite il suo sito internet. Chi già volesse manifestare il suo interesse può contattare l’Ente Parchi Emilia Romagna.

 

 

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