Le 6 cose da sapere assolutamente prima di trasferirsi all’università

coinquiline

Avere un compagno di stanza può essere una delle migliori esperienze che si può fare durante l’università, ma potrebbe anche trasformarsi in un incubo se la convivenza diventa insopportabile. Per una convivenza serena tra persone con culture ed esperienze diverse, il rispetto di alcune regole base è fondamentale.

Ad esempio è cosa buona fare la propria spesa evitando di fare piazza pulita del cibo dei coinquilini, dare una mano coi turni di pulizie, non esagerare con gli ospiti fissi e certamente non essere troppo rumorosi. Con l’imminente inizio del semestre accademico, Uniplaces.it, la piattaforma leader per l’affitto di alloggi per studenti, ha quindi chiesto a più di mille studenti europei quali sono i comportamenti che più odiano e li infastidiscono nella convivenza e ha stilato una classifica.

Top 6: le cose da fare per essere buoni coinquilini

  • Non pulire: vivere con altri studenti è divertente, non ci sono i genitori col fiato sul collo che ti obbligano a mettere in ordine, ma bisogna evitare il rischio che una situazione inizialmente rilassata sfugga di mano e vada completamente fuori controllo trasformandosi in un caos irrimediabile. In questo caso sono gli studenti spagnoli, seguiti dagli inglesi e italiani quelli che meno sopportano di vivere in un ambiente sporco ma più in generale ciò infastidisce la maggior parte degli studenti a prescindere dalla nazionalità.
  • Rubare il cibo: intense giornate di studio o di tempo di esame fanno sì che, in molti casi, fare la spesa diventi impossibile. I furti di cibo sono molto diffusi negli appartamenti condivisi e la linea di demarcazione fra il ladro occasionale per necessità e il predatore seriale non è sempre ben definita e ogni situazione richiede una diversa soluzione: fare la spesa condivisa oppure mettere le proprie scorte in cassaforte?  I tedeschi e gli inglesi sono quelli che meno sopportano la scomparsa di cibo in casa mentre gli italiani sono, tra tutti, i più indulgenti.
  • Portare troppi ospiti in casa: il divertimento e le feste fanno parte della vita di ogni studente, sempre che si abbia un posto a disposizione. Invitare qualcuno a dormire è abbastanza normale, ma alcuni ospiti, giustificati dal fatto che “non danno fastidio a nessuno”, si sentono incoraggiati a prolungare il proprio soggiorno, impattando così sui consumi e, più in generale, sull’atmosfera casalinga. Ai tedeschi e ai francesi non piace che il proprio spazio venga condiviso con ospiti e sconosciuti, anzi li fa arrabbiare parecchio. Al contrario per gli italiani avere ospiti in casa non rappresenta un problema di convivenza ma solo un’occasione in più per divertirsi.
  • Essere troppo rumorosi: è sempre difficile non fare rumore quando si rientra a tarda notte o quando parte la hit del momento sotto la doccia. Condividere una casa con altri studenti può risultare un po’ caotico ma, una volta garantito un minimo di civiltà, è bello anche lasciarsi un po’ andare e divertirsi. Basti sapere che gli spagnoli sono quelli che si lamentano di più del rumore e vivere in un ambiente tranquillo e rilassato nella quotidianità, è essenziale per avere un buon rapporto con loro. I portoghesi, invece, sono meno intransigenti in questo caso.
  • Non socializzare: ci sono universitari molto indipendenti che preferiscono la solitudine o una serie televisiva e che amano restare nella propria stanza, senza dover per forza condividere ogni aspetto della vita in casa. In questo senso, i tedeschi ben presto si annoiano a vivere con studenti asociali, tanto da cambiare casa se la situazione non migliora. Gli inglesi e i portoghesi, invece, si reputano molto indipendenti e la solitudine non è mai un problema per loro.
  • Non chiudere la porta a chiave: quando si esce di casa o prima di andare a letto, è un gesto che dovrebbe sempre essere fatto per proteggere la casa e molti studenti, per pigrizia o mancanza di abitudine, non lo fanno. Gli studenti inglesi si arrabbiano tantissimo perché si tratta di un comportamento che non supportano, mentre agli spagnoli e ai portoghesi poco importa se la porta viene chiusa o meno.
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