Le città dove si invecchia prima

Metropolitana di Milano (iStock)
Metropolitana di Milano (iStock)

Città che fanno invecchiare. Ci sono alcune città dove si invecchia prima che in altre. Colpa delle condizioni di vita: dallo stress all’inquinamento. Secondo uno studio della Sisa, Società italiana per lo studio dell’aterosclerosi, in Italia le città dove si invecchia più rapidamente sono Milano e Torino. Brutta notizia per milanesi e torinesi. Va meglio invece ai romani.

Nonostante gli annosi problemi della Capitale, dal traffico – e quindi anche lo smog – ai rifiuti, gli abitanti di Roma stanno meglio rispetto a milanesi e torinesi: invecchiano più lentamente e hanno un godono di un miglior stato di salute. A Roma, comunque, l’aria è più buona e lo stile di vita più rilassato.

Invece a Milano e Torino l’inquinamento dell’aria e i livelli di colesterolo nel sangue dei residenti, dovuti allo stile di vita più frenetico, sono molto più elevati. Questi fattori incidono inevitabilmente sulla salute, sulle malattie e la mortalità. E incidono anche sull’invecchiamento-.

La Sisa ha effettuato in merito uno studio basato sull’elaborazione statistica di diversi dati, tra cui quelli sulle polveri sottili nelle città italiane. Dall’analisi è emersa una differenza importante dello stato di salute di cuore e cervello tra le persone che vivono a Milano e Torino e quelle che risiedono a Roma. Addirittura, a Milano e Torino l’invecchiamento a cuore e cervello si verifica fino a quattro volte più velocemente di a quanto avviene a Roma. Tutta colpa della combinazione micidiale di smog e alti tassi di colesterolo.

Tra i fattori di maggior rischio per la salute c’è l’inquinamento da polveri sottili, quello tipico urbano, dovuto ai gas di scappamento dei veicoli e agli impianti di riscaldamento. Le polveri sottili, infatti, provocano e accelerano i processi aterosclerotici (infiammazione delle arterie) ed arteriosclerotici (indurimento delle pareti aortiche), soprattutto nei soggetti con alti livelli di colesterolo LDL, quello cattivo. Il PM2.5, per via delle sue ridotte dimensioni (un quarto di centesimo di millimetro), penetra senza difficoltà nell’apparato respiratorio e una volta inalato provoca infiammazione nei polmoni e nel sangue, che si ripercuote nell’arteria principale, la carotide. L’esposizione alle polveri sottili provoca un ispessimento della carotide, quindi l’arteriosclerosi, ma anche la formazione di placche aterosclerotiche. Si è registrata, inoltre, una modifica qualitativa del “colesterolo buono”, l’HDL, che risulta con ridotta capacità antinfiammatoria” spiega il professor Alberico Catapano, Presidente della Società Europea per lo Studio dell’Aterosclerosi ed Ordinario di Farmacologia all’Università di Milano.

Inoltre, quandogli accumuli di colesterolo, che si depositano sulle pareti delle arterie, raggiungono o attraversano il cervello sopravvengono disturbi come difficoltà di concentrazione, appannamento della memoria, ideazione rallentata. I problemi, pertanto, sono sia per il cuore che per il cervello.

Insomma, molto meglio vivere a Roma invece che a Milano o Torino, per la nostra salute. Ancora meglio vivere in provincia.

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