Allarme shock: la terra tremerà. Tutte le zone a rischio

Pescara del Tronto, Ascoli Piceno, terremoto 24 agosto 2016 (Giuseppe Bellini/Getty Images)
Pescara del Tronto, Ascoli Piceno, terremoto 24 agosto 2016 (Giuseppe Bellini/Getty Images)

Allarme shock sui terremoti. La terra continuerà a tremare. Ecco le zone d’Italia a rischio. La nostra Penisola, si sa, è un territorio ad alto rischio sismico, soprattutto lungo la dorsale appenninica. Qui infatti si sono verificati alcuni dei terremoti più gravi degli ultimi anni, da quello del 2009 a L’Aquila a quello del 24 agosto scorso ad Accumoli, tra Lazio e Marche. E la terra in queste zone tremerà ancora, come dimostra anche l’intenso sciame sismico di oltre 500 scosse di assestamento che sono seguite finora alla scossa principale di magnitudo 6.0 nella notte del 24 agosto.

I terremoti sono dovuti ai movimenti delle placche geologiche, in Italia tra quella africana e quella euroasiatica. Come ha spiegato al Messaggero il sismologo Carlo Meletti, responsabile del Centro di pericolosità sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv): “Parte dell’Appennino si muove verso l’Adriatico, mentre un’altra parte resta indietro. Come se si tirassero due lembi di un lenzuolo fino a strapparlo. In questo modo l’Appennino si sta lacerando”.

Il sismologo ha sottolineato che “l’alta pericolosità sismica della zona appenninica non è di certo un mistero”. Tuttavia, se il sisma abbia riattivato altre faglie è “qualcosa che non possiamo sapere”, ha precisato. “Con le nostre attuali conoscenze, infatti, non siamo in grado di valutare lo stato di una faglia – ha aggiunto Meletti -. Sappiamo che prima di un terremoto si crea uno stato di tensione, ma noi ce ne accorgiamo solo quando la roccia si spacca perché non regge più alla deformazione. Attualmente, infatti, non c’è modo di misurare la tensione di una faglia. E né tanto meno di prevedere dove e quando ci sarà un terremoto”.

I terremoti non si possono prevedere, ma sono allo studio dei sistemi di allerta rapida, come in California e Giappone. Altre zone del mondo a fortissimo rischio sismico e colpite spesso dai terremoti. La simologa dell’Università di Harvard Marine Denolle ha riferito che il “più efficiente” di questi sistemi “è in Giappone. Ma è estremamente costoso. Ci vogliono numerosissimi sensori distribuiti per tutto il paese e algoritmi precisi per interpretare questi segnali e inviare i messaggi di allerta”. In ogni caso, prima che questi sistemi “possano essere considerati sicuri e adottati dalle autorità pubbliche ci vogliono tantissimi test e validazioni. E se la scossa è vicina l’allarme può arrivare solo pochi secondi prima: utile solo fino a un certo punto”.

La mappa del rischio sismico in Italia

Mappa sulla pericolosità sismica in Italia (Da: ingvterremoti.wordpress.com)
Mappa sulla pericolosità sismica in Italia (Da: ingvterremoti.wordpress.com)

La storia dei terremoti in Italia – VIDEO Ingv

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