Santuario dei cetacei: ricominciano gli avvistamenti di delfini, balenottere e capodogli

A blue-white dolphin with a baby swims in the Mediterranean sea on August 23, 2012 off the coasts of Nice, southeastern France.  AFP PHOTO / VALERY HACHE        (Photo credit should read VALERY HACHE/AFP/GettyImages)
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Prende il via la decima stagione di monitoraggio dei cetacei dalle navi di Corsica Sardinia Ferries, nello spazio marittimo conosciuto come Santuario Pelagos: un’area marina protetta di 87.500 km2, compresa nel territorio francese (Costa Azzurra e Corsica), monegasco e italiano (Liguria, Toscana e Nord della Sardegna).

Ripartiranno a fine maggio i monitoraggi di cetacei effettuati da Fondazione CIMA (Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale), Università di Pisa, Accademia del Leviatano e EcoOcéan Institut. Per il decimo anno consecutivo, la Compagnia delle navi gialle supporta il progetto di Monitoraggio dei Cetacei, coordinato da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), ospitando a bordo delle proprie unità i Marine Mammal Observers, ovvero studenti e ricercatori adeguatamente formati per l’avvistamento e il riconoscimento dei cetacei, che si imbarcano più volte a settimana sui traghetti operanti lungo le tratte Savona-Bastia, Savona-Calvi, Livorno-Bastia, Livorno-Golfo Aranci, Nizza-Calvi, Nizza-Ile Rousse e Tolone-Ajaccio.

 

Nella parte centrale del Santuario, monitorata da Fondazione CIMA lungo le tratte Savona-Bastia e Nizza-Calvi sono stati registrati 562 avvistamenti, quasi il doppio rispetto al 2014. La specie più avvistata è stata la stenella striata, con 314 avvistamenti, seguita dalla balenottera comune, i cui 193 avvistamenti confermano la presenza importante di questa specie in questa area. Non sono inoltre mancati gli avvistamenti di capodogli (17) e di zifi (23). L’estate scorsa, inoltre, sono stati avvistati anche due gruppi di globicefali e due gruppi di grampi, due specie i cui avvistamenti sono sempre più rari.

Sono stati numerosi anche gli avvistamenti di tartarughe marine: circa una ventina di Caretta caretta sono state registrate durante il campionamento.

La parte orientale del Santuario, lungo la tratta fra Livorno e Bastia, monitorata dall’Università di Pisa, si conferma essere il regno del tursiope e della stenella striata.

Un solo esemplare di balenottera è stato osservato a novembre mentre nuotava calmo in superficie, indifferente al passaggio della nave, mentre a maggio è stato avvistato l’unico esemplare di capodoglio di questa annualità. Più variegata la situazione nella seconda tratta monitorata dall’Università di Pisa fra Livorno e Golfo Aranci: durante l’estate sono stati avvistati 45 branchi di stenella striata, 12 di tursiope e otto balenottere; più rari ma presenti anche gli avvistamenti di zifio (3), capodoglio (1) e del raro delfino comune (1).

La tratta francese tra Tolone e Ajaccio, nella parte più occidentale del Santuario, monitorata da EcoOcéan Institut, ha fornito interessanti informazioni.

Durante il monitoraggio del 2015, condotto da aprile a dicembre, i cetacei sono stati osservati 132 volte, per un totale di 638 individui. Balenottera comune e stenella striata sono state anche qui le specie più frequenti (rispettivamente 61 e 59 incontri), ma generalmente quest’ultima specie viene osservata in gruppi di decine di animali (508 individui totali) mentre le balenottere appaiono in genere da sole (89 individui durante l’anno).

Balenottera comune, stenella striata e anche il capodoglio, sono stati avvistati in tutti i mesi monitorati, confermando l’importanza di questa area del Mediterraneo ed il suo utilizzo da parte di queste tre specie non solo in estate, ma anche in autunno e inverno.

 

Inoltre, lungo tutte le tratte monitorate vengono raccolti i dati sul traffico marittimo, uccelli marini, tartarughe e altra mega fauna.

 

 

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