Sconvolgente terremoto sulla costa dell’Ecuador, si teme catastrofe nel Pacifico

Terremoto in Ecuador (JUAN CEVALLOS/AFP/Getty Images)
Terremoto in Ecuador (JUAN CEVALLOS/AFP/Getty Images)

La costa dell’Ecuador è stata investita sabato scorso da uno sconvolgente terremoto di magnitudo 7.8 che ha provocato centinaia di vittime e pesantissime devastazioni. La violenta scossa è avvenuta alle 18:58 ora locale di sabato 16 aprile, quando in Italia erano già le 1:58 di domenica 17 aprile. L’epicentro del violento sisma è stato localizzato dall’istituto americano US Geological Survey sulla costa settentrionale ecuadoregna, sull’Oceano Pacifico, a 27 chilometri a sud-est di Muisne, una località pooc abitata ma con di porti per la pesca frequentati dai turisti, che si trova a circa 170 km dalla capitale Quito. Il devastante terremoto ha provocato 272 morti e oltre 2.000 feriti, secondo l’ultimo bilancio aggiornato. Numerose persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie ed è corsa contro il tempo per estrarle vive.

Appena pochi giorni prima due terremoti avevano colpito il Giappone, nell’isola di Kyushu, l’ultimo proprio nella notte giapponese del 16 aprile, quando in Italia era ancora venerdì 15 aprile. Un sisma superiore ai 7 gradi di magnitudo che ha causato decine di vittime e 90mila sfollati. Il 14 aprile un’altra scossa aveva colpito violentemente il Paese.

Secondo gli esperti i terremoti i Ecuador e in Giappone non sarebbero collegati, perché si tratta dello spostamento di placche diverse, anche se entrambe situate sotto l’Oceano Pacifico. Tuttavia c’è chi ritiene che i terremoti che hanno colpito il Giappone possano aver scatenato quello dell’Ecuador, nonostante i 15.000 chilometri di distanza. I terremoti hanno infatti caratteristiche simili: in entrambi i casi si son verificati per subduzione di placche terrestri, ovvero una placca che si infila sotto un’altra. L’attrito provoca una forte energia che scatena il terremoto. Nel caso del Giappone il terremoto è stato provocato dalla subduzione della placca delle Filippine sotto quella euroasiatica. Nel caso dell’Ecuador, invece, il sisma è dovuto alla subduzione tra la placca di Nazca, nell’Oceano Pacifico, e quella sudamericana. Si tratta quindi di due placche distinte che si muovono in direzioni diverse, ma il collegamento non sarebbe da escludere a priori, anche se siamo solo nel campo delle supposizioni.

Va anche detto che mentre le notizie di cronaca erano tutte incentrate sui terremoti in Giappone e in Ecuador, negli stessi giorni un’altra zona, più a sud, dell’Oceano Pacifico veniva colpita da una serie di scosse piuttosto forti, quella delle Isole Vanuatu, dove tra il 14 e il 15 aprile si sono verificate due scosse di magnitudo 6.2 e 6.4, come registrato dall’Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia italiano. Le Isole Vanuatu si trovano nel Sud del Pacifico, in un tratto di oceano compreso tra le Isole Salomone, le Figi e la Nuova Caledonia.

Tutto l’Oceano Pacifico, tra vulcani sottomarini, faglie e terremoti, è un luogo in subbuglio come mostra una infografica pubblicata dall’agenzia Afp che vi mostriamo qui sotto e che mostra un vero e proprio anello di fuoco, “Ring of Fire”, che circonda l’Oceano dall’Asia e Oceania all’America.

Di Valeria Bellagamba

 

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