Belgio sotto attacco: le autorità temevano gli attentati. Salah voleva colpire proprio Bruxelles

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Bruxelles si è svegliata nel sangue. Alle otto di questa mattina due esplosioni hanno distrutto l’aeroporto principale del Belgio e, subito dopo, un’altra esplosione all’interno della metropolitana ha segnato il definitivo attacco terroristico alla città che è sotto assedio.

Si dimostra così un vero e proprio fallimento dell’intelligence del Belgio e l’assenza di una strategia comune contro il terrorismo. Ciò che fa venire i brividi è il fatto che, subito dopo l’arresto di Salah Abdeslam, la mente principale degli attentati del 13 novembre a Parigi, le autorità avessero parlato di probabili attentati a Bruxelles. Si poteva supporre che gli jihadisti decidessero di vendicarsi, ma soprattutto di entrare in azione e portare a termine gli attentati che proprio Salah stava organizzando a Bruxelles appunto.

Abdeslam ha confermato infatti di aver fatto parte del commando che ha portato a termine la strage di Parigi, ma poi aveva cambiato idea e non si era fatto saltare in aria all’interno dello stadio. Pare però che stesse organizzando degli altri attentati visto che, il  ministro degli Esteri belga, Didier Reynders, ha dichiarato che Abdeslam era “pronto” a colpire di nuovo.

All’interno del covo di Abdeslam erano state ritrovate moltissime armi e ordigni pesanti che facevano appunto presupporre un eventuale nuovo attacco.

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