#ViajoSola. L’hashtag che difende il diritto delle donne di viaggiare da sole

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Alcune settimane fa, due donne argentine di 20 anni sono state assassinate da due uomini che avevano offerto loro la possibilità di un appoggio mentre si trovavano in vacanza in Ecuador. Subito dopo lo sdegno iniziale per la brutalità e la crudezza dei fatti e del modo in cui José Maria Coni e Marina Menegazzo sono state uccise però è scattata come una corsa alla giustificazione, con domande del tipo: “Ma perchè viaggiavano da sole?”, “Come erano vestite?” Come se il fatto di viaggiare da sole potesse essere una giustificazione per venir ammazzate.

La notizia è passata un po’ in sordina, soprattutto all’estero, fino a quando una studentessa del Paraguay, Guadalupe Acosta ha scritto un post su Facebook in merito a questo fatto, ma non ha scritto un semplice “Mi dispiace”. No, Guadalupe si è immedesimata nelle due ragazze e ha scritto un post in prima persona che inizia con “Ayer me mataron”, ieri mi hanno ucciso, dando così la possibilità di rispondere a tutte le critiche mosse alle due giovani uccise. Guadalupe ha dato voce alle due 20enni, le ha fatte rivivere e ha emozionato il web con oltre 700mila condivisioni.

Il post è diventato immediatamente virale : “Ieri mi hanno uccisa. Non mi sono fatta toccare e con un bastone mi hanno spaccato il cranio. Mi hanno accoltellata, lasciando che morissi dissanguata. Mi hanno avvolta in un sacco nero, chiuso con del nastro adesivo, e poi mi hanno abbandonata sulla spiaggia, dove sono stata ritrovata dopo qualche ora”.

E il post prosegue rivendicando il diritto delle donne di viaggiare da sole. Ora l’hastag è virale #viajosola. Per tutte le donne.

https://www.facebook.com/guadalupe.acosta.58/posts/10207451024425690

 

Ayer me mataron.Me negué a que me tocaran y con un palo me reventaron el cráneo. Me metieron una cuchillada y dejaron…

Pubblicato da Guadalupe Acosta su Martedì 1 marzo 2016

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