Pizza patrimonio dell’umanità, la candidatura all’Unesco

Pizza (Thinkstock)
Pizza (Thinkstock)

Pizza patrimonio dell’umanità, è quello che vuole ottenere l’Italia candidando all’Unesco la celeberrima pietanza, amata in tutto il mondo. La Commissione nazionale italiana per l’Unesco ha deciso all’unanimità di candidare “L’arte dei pizzaiuoli napoletani” nella “Lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità” Unesco. La candidatura vuole scongiurare il ripetersi dello smacco avvenuto sette anni fa quando la Cina candidò all’Unesco l’Opera lirica della tradizione tibetana prima che l’Italia potesse candidare la sua vastissima e importantissima tradizione lirica. La candidatura della pizza napoletana e italiana è fatta anche per anticipare qualunque altra candidatura della pizza da parte degli americani, i più assidui consumatori di pizza, nelle loro terrificanti versioni con ingredienti improbabili. Sulla pizza gli italiani non potevano farsi scippare il primato.

La candidatura è avvenuta su proposta del Ministero dell’Agricoltura e con il sostegno del Ministero degli Esteri, dell’Università, dell’Ambiente, dell’Economia. La pizza è stata celta perché “rappresenta l’Italia in tutto il mondo“. Il Ministro dell’Agricoltura Martina ha detto che l’obiettivo è quello di continuare “a valorizzare il made in Italy dopo il grande successo di Expo”.

La candidatura all’Unesco dell'”arte dei pizzaiuoli napoletani” sarà valutata da una commissione di esperti dell’agenzia Onu nel 2017.

La pizza, ha affermato il Ministro dei Beni culturali e Turismo, Dario Franceschini, “è diventata talmente un prodotto globale che molti Paesi hanno addirittura dimenticato che sia italiano e napoletano. Diventare patrimonio dell’umanità non è solo il modo di riconoscere una vera e propria arte, ma anche la strada per rivendicare l’italianità della pizza; una grande opportunità”.

In bocca al lupo alla pizza! E’ proprio il caso di dire.

Di Valeria Bellagamba

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