Paesi pericolosi: le precauzioni da prendere

Partenza (Thinkstock)
Partenza (Thinkstock)

A seguito dei gravi fatti che si stanno verificando in tutto il mondo, tra attentati terroristici, sequestri, calamità naturali ed epidemie è importante essere bene informati sui Paesi dove si vuole programmare un viaggio, che sia di piacere o di lavoro. A questo scopo è fondamentale consultare il sito web Viaggiare Sicuri dell’Unità di crisi della Farnesina.

Qui vi segnaliamo i Paesi pericolosi da evitare e quelli che si possono visitare ma con le dovute precauzioni.

Turchia

La Turchia continua ad essere scossa dagli attentati interni, che riguardano prevalentemente il conflitto con i curdi e vedono coinvolte principalmente le autorità e le forze dell’ordine turche. Un nuovo attentato c’è stato nei giorni scorsi contro la polizia turca nella zona Sud-Est del Paese, quella più pericolosa al confine con la Siria. Un’autobomba è esplosa nella località di Nusaybin, uccidendo e ferendo alcuni agenti.

In ogni caso, è bene fare molta attenzione in tutta la Turchia, ricordando l’attentato kamikaze sferrato contro i turisti a Istanbul, in una zona molto frequentata, lo scorso 12 gennaio. Le raccomandazioni della Farnesina: “Il 17 febbraio un’autobomba è esplosa nei pressi di edifici militari situati nel quartiere Kizilay di Ankara, che ha provocato vittime e feriti.
Il 12 gennaio un attentato terroristico ha causato numerose vittime tra turisti stranieri nella zona di Sultanahmet nei pressi dell’obelisco di Teodosio ad Istanbul. Si è verificata inoltre nel pomeriggio del 1 dicembre un’esplosione presso la stazione della metropolitana “Bayrampasa” di Istanbul. Altri episodi terroristici di diversa matrice si sono verificati nel corso dei mesi scorsi a Istanbul, in diverse aree della città.
Il 10 ottobre un attentato suicida terroristico verificatosi ad Ankara nei pressi della stazione ferroviaria, in occasione di una manifestazione di movimenti per la pace, ha provocato oltre 100 morti e centinaia di feriti. L’attentato è avvenuto con modalità molto simili all’episodio terroristico verificatosi il 20 luglio scorso nella città di Suruc, al confine con la Siria, che aveva a sua volta causato decine di morti e feriti.
Le Autorità turche hanno ripetutamente diramato segnali di allerta per possibili attentati diretti contro la rete metropolitana e le linee di trasporto pubblico di Istanbul, ivi incluse stazioni situate in zone ad alta affluenza sia nella parte europea che in quella asiatica della città.
Alla luce di tali indicazioni si raccomanda pertanto di esercitare in tutto il Paese, soprattutto nei luoghi di attrazione turistica, la massima prudenza, evitando manifestazioni e assembramenti, installazioni militari e delle Forze dell’ordine, luoghi ad elevata frequentazione, la rete metropolitana e dei trasporti pubblici, in particolare nei centri urbani, dove non può essere escluso il rischio di attentati terroristici”.

India

Un avviso è stato emesso dall’Unità di Crisi della Farnesina per l’India, nello Stato di Haryana, a seguito di manifestazioni sfociate in disordini nella zona Rohtak e Bhiwani. Viaggiare Sicuri scrive che “la situazione sembra tornata alla normalità, nonostante permangano tensioni. Si consiglia ai connazionali presenti nella zona di evitare manifestazioni o assembramenti, di attenersi alle indicazioni delle autorità locali, di tenersi aggiornati sui media locali ed internazionali nonché di attenersi ad un comportamento improntato alla massima prudenza. A causa dei danni provocati all’acquedotto Munak, si sono inoltre verificate interruzioni dell’approvvigionamento idrico nella Capitale New Delhi, che potrebbero proseguire nei prossimi giorni”.

Territori palestinesi

Da sempre i Territori palestinesi sono zone a rischio per via del conflitto arabo-israeliano. A seguito dei continui episodi di violenza, la Farnesina invita “i connazionali a prestare la massima attenzione e ad evitare ogni spostamento nella Città Vecchia” di Gerusalemme, “in prossimità della Spianata delle Moschee, e nei quartieri di Shuafat, del Monte degli Ulivi e di Silwan”, “nonché nei Territori Palestinesi, almeno fino al ristabilimento di adeguate condizioni di sicurezza.

Etiopia

Un avviso di sicurezza è stato emesso anche per l’Etiopia, in particolare per la regione di Oromia, nel centro del Paese. “Dal mese di novembre 2015 -spiega la Farnesina – si sono verificate proteste di piazza e tensioni in alcune località della regione Oromia nel centro-sud dell’Etiopia, anche con utilizzo di armi da fuoco. Permangono tuttora forti tensioni, in particolare nelle aree di Ambo/Wenchi e di Ziway/Shashamane. Piccoli focolai di violenza possono scoppiare in varie località della regione. Sono inoltre frequenti blocchi stradali da parte dei manifestanti sulle strade principali. Si suggerisce di esercitare la massima cautela nel transito e di evitare lo stazionamento nelle predette località, ove possibile, fino al ristabilimento di condizioni di sicurezza adeguate, nonché di monitorare fonti locali e il sito Viaggiare Sicuri”.

Indonesia

Anche in Indonesia, Paese a prevalenza islamica e con fenomeni di radicalismo, “la minaccia terroristica rimane elevata in tutto il territorio indonesiano, in particolare nella capitale Jakarta, e nelle altre maggiori aree urbane e nelle principali località turistiche, soprattutto dopo gli attentati avvenuti a Jakarta il 14 gennaio 2016. Le Autorità indonesiane hanno ulteriormente rafforzato le misure di sicurezza e mantengono molto alto il livello di allerta a prevenzione di eventuali ulteriori iniziative da parte di gruppi terroristici. Obiettivi passati sono stati sedi di Istituzioni, strutture occidentali, hotel, caffetterie e luoghi frequentati da stranieri, anche in rinomate località turistiche (come Bali) e luoghi di culto.
È pertanto consigliabile mantenere elevata la soglia di attenzione, evitando, per quanto possibile, manifestazioni e assembramenti, specialmente durante i fine settimana, durante i venerdì di preghiera e in occasione di festività e ricorrenze religiose, soprattutto se ispirate a tradizioni non locali. Si consiglia a tutti i connazionali di prestare la massima cautela in tutto il Paese, soprattutto nei luoghi pubblici, in quelli ad elevata frequentazione e nelle località turistiche rinomate. Si consiglia, inoltre di seguire scrupolosamente gli avvisi emanati delle Autorità indonesiane”.

Infine la Farnesina consiglia anche di fare attenzione alla “criminalità comune”, che “è diffusa, in particolare, nei maggiori centri urbani, comprese le zone residenziali abitate dagli stranieri. Si registra anche un aumento di truffe ai danni di possessori di carte di credito. Si consiglia quindi di non perdere di vista la propria carta di credito durante le transazioni”.

Ecuador

L’avviso emesso per l’Ecuador riguarda “il vulcano Tungurahua e le aree circostanti nelle province di Tungurahua (Quero e Mocha) e Chimborazo (Penipe e Guano)”, qui dal 26 febbraio scorso “il livello di allerta è stato innalzato da giallo ad arancione a causa dell’aumento dell’attività vulcanica registrata”. Inoltre, per il cosiddetto fenomeno del Niño “è stata dichiarata l’allerta gialla e lo stato di emergenza in 17 province: Azuay, Bolívar, Cañar, Carchi, Chimborazo, Cotopaxi, El Oro, Esmeraldas, Guayas, Imbabura, Loja, Los Ríos, Manabí, Pichincha, Santa Elena, Santo Domingo de los Tsáchilas y Galápagos”.

In Paesi assolutamente da evitare e per alcuni dei quali sono anche chiuse o fortemente limitate le frontiere sono: Siria, Iraq, Libia, Mali, Afghanistan.

Per ulteriori informazioni rimandiamo al sito Viaggiare Sicuri: www.viaggiaresicuri.it/home.html

Pee le raccomandazioni sul virus Zika: AVVISO per i viaggiatori diretti in zone con trasmissione locale di Zika virus.

Di Valeria Bellagamba

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