Luoghi pericolosi nel mondo: i consigli della Farnesina

Partenza (Thinkstock)
Partenza (Thinkstock)

I tumulti internazionali, con gli attacchi terroristici in ogni parte del mondo, le guerre e le situazioni di continua tensione e instabilità politica che in alcuni Paesi sono ormai croniche raccomandano grande prudenza nei viaggi e negli spostamenti. Per essere sempre bene informati sul Paese che si vuole visitare o dove si deve viaggiare per lavoro è bene tenere sempre sott’occhio il sito web della Farnesina ViaggiareSicuri, aggiornato in tempo reale come un bollettino delle crisi e delle situazioni di emergenza a livello mondiale.

Dopo gli attentati di Istanbul e Giacarta, è diventato cruciale fare sempre più attenzione a dove si va, anche se purtroppo episodi come questi sono imprevedibili. Informarsi sulla situazione del Paese che si è scelto di visitare, sulle condizioni politiche e anche sanitarie, è comunque fondamentale.

Vediamo in proposito quali sono le ultime segnalazioni e gli avvisi del nostro Ministero degli Esteri.

Indonesia

Una serie di esplosioni ha colpito la capitale Giakarta il 14 gennaio 2016, causando vittime e feriti. Le Autorità indonesiane hanno elevato il livello di allerta ed hanno rafforzato le misure di sicurezza.

La minaccia terroristica rimane dunque presente in tutto il territorio indonesiano, in particolare nella capitale Giakarta e nelle altre maggiori aree urbane. Già in passato obiettivi del terrorismo sono stati sedi di Istituzioni, strutture occidentali e luoghi frequentati da stranieri, ivi incluse rinomate località turistiche (come Bali) e luoghi di culto (come Solo).
È pertanto consigliabile mantenere elevata la soglia di attenzione, evitando, per quanto possibile, manifestazioni e assembramenti, specialmente durante i fine settimana e dopo la preghiera del venerdì, ed esercitando massima cautela nei luoghi ad elevata frequentazione.

La criminalità comune è diffusa, in particolare nei maggiori centri urbani, comprese le zone residenziali abitate dagli stranieri. Si registra anche un aumento di truffe ai danni di possessori di carte di credito. Si consiglia quindi di non perdere di vista la propria carta di credito durante le transazioni.

Le zone dell’Indonesia che la Farnesina raccomanda di evitare sono: Aceh, Molucche Meridionali, Sulawesi Centrale, Sulawesi Meridionale, Timor Occidentale, Papua (ex-Irian Jaya).

Malaysia

Dopo l’attentato del 14 gennaio 2016 a Giacarta, in Indonesia, le Autorità malesi hanno elevato il livello di allerta terrorismo e rafforzato ulteriormente i controlli di sicurezza nel Paese.

Le Ambasciate di Stati Uniti e Australia in Malaysia hanno recentemente diramato un’allerta ai propri cittadini relativo al rischio attentati nella Capitale, in particolar nella zona di Changkat, Alor street. Alla luce di tali informazioni, si raccomanda massima cautela ed evitare luoghi affollati anche nella Capitale, in particolare nelle menzionate zone.

La costa orientale del Sabah è stata – e continua ad essere – teatro di gravi episodi di violenza a danni di turisti. Malgrado le Autorità locali abbiano incrementato le misure di sicurezza nell’area del Sabah, si assiste al ripetersi di episodi di violenza, inclusi casi di rapimento a danno di stranieri, in particolare nei tradizionali periodi di vacanza quando si verifica il maggiore afflusso di turisti. La Farnesina, pertanto, sconsiglia vivamente di recarsi o effettuare escursioni nelle seguenti aree dello Stato di Sabah: i distretti della costa di Tawau, Sandakan, Lahad Datu, Kinabatangan, Semporna e Kunak (nei quali è in vigore il coprifuoco nelle ore notturne dalle 19.00 alle 07.00), tutta la costa orientale da Kudat a Tawau, incluse le isole. L’avviso vale anche per le isole di Kapalai, Lankayan, Ligan, Mabul, Mataking, Pom Pom e Sipadan. Anche nelle aree di Kudat e Sandakan si registra un accresciuto rischio di possibili azioni ostili ai danni di stranieri. Si consiglia comunque di prestare la massima attenzione in tutto il territorio di Sabah.

Turchia

Lo scorso 12 gennaio un attentato terroristico ha causato numerose vittime tra turisti stranieri nella zona di Sultanahmet nei pressi dell’obelisco di Teodosio ad Istanbul.

Si è verificata inoltre nel pomeriggio del 1 dicembre un’esplosione presso la stazione della metropolitana “Bayrampasa” di Istanbul. Le Autorità turche avevano precedentemente diramato un’allerta per possibili attentati diretti contro la rete metropolitana di Istanbul, ivi incluse stazioni situate in zone ad alta affluenza ed alcuni episodi terroristici di diversa matrice si sono verificati a Istanbul in diverse aree della città.

Il 10 ottobre un attentato suicida terroristico verificatosi ad Ankara nei pressi della stazione ferroviaria, in occasione di una manifestazione di movimenti per la pace, ha provocato oltre 100 morti e centinaia di feriti. L’attentato è avvenuto con modalità molto simili all’episodio terroristico verificatosi il 20 luglio scorso nella città di Suruc, al confine con la Siria, che aveva a sua volta causato decine di morti e feriti.

Alla luce di questi fatti, La Farnesina raccomanda di esercitare in tutto il Paese – anche nei luoghi di attrazione turistica – la massima prudenza, evitando manifestazioni, le vicinanze di installazioni militari e delle Forze dell’ordine e, in generale, luoghi di grande assembramento ed elevata frequentazione, in particolare nei centri urbani, dove persiste il rischio di attentati terroristici. Le Autorità turche hanno elevato ulteriormente il livello di allerta e rafforzato le misure di sicurezza in tutto il Paese, pure a garanzia della tutela dei turisti, e mantengono un esteso monitoraggio della situazione anche in considerazione dell’estrema volatilità della situazione ai confini sudorientali del Paese. Si raccomanda di evitare di recarsi nelle province di Gaziantep, Kilis, Sanliurfa, Mardin, Sirnak e Hakkari, e soprattutto nelle aree a ridosso del confine con la Siria (il cui confine di terra con la Turchia è tuttora chiuso al transito e militarmente presidiato) e con l’Iraq. Alla luce della possibilità che si verifichino nuovi incidenti tra le Forze Armate turche e le forze aeree russe impegnate in territorio siriano, la Farnesina raccomanda vivamente di evitare viaggi nella provincia meridionale di Hatay/Antakya, specialmente nelle aree prossime al confine con la Siria.
Manifestazioni di protesta potrebbero verificarsi nelle principali città del Paese, specialmente nei quartieri a maggioranza curda e soprattutto nelle Province dell’Est e del Sud Est. Si invitano pertanto i connazionali ad esercitare la massima prudenza a tale riguardo.

FYROM (ex-Repubblica Yugoslava di Macedonia)

Il Governo macedone ha dichiarato il 20 agosto scorso (prorogato dal Parlamento sino al 15 giugno 2016) lo stato di emergenza (territorialmente limitato), mobilitando le forze armate lungo i confini meridionali e settentrionali del Paese per fronteggiare l’afflusso dei migranti. Tale misura è limitata al solo contrasto dei passaggi illegali in provenienza dalla Grecia e non riguarda il normale flusso di residenti e viaggiatori in transito.

Si continuano a registrare fattori di tensione interetnica sfociati di recente anche in disordini e scontri tra polizia e manifestanti. Si raccomanda di evitare assembramenti e/o manifestazioni di qualsiasi carattere politico, sia nella capitale Skopje, sia nelle altre regioni del Paese, indipendentemente dalla prevalenza etnica dell’area interessata. I recenti avvenimenti che hanno riguardato sia la capitale Skopje sia le aree del Paese al confine con il Kosovo, inclusi gli scontri di Kumanovo, suggeriscono di prestare la massima attenzione negli spostamenti, evitando quelli in orari notturni, nelle aree di Kumanovo, Tetovo, Gostivar e Struga. Si sconsigliano viaggi nelle zone di montagna al confine con il Kosovo a causa della strutturale situazione di precarietà che caratterizza quell’area.

Il Paese condivide con la maggior parte del resto del mondo il rischio di poter essere esposto ad azioni legate a fenomeni di terrorismo internazionale. L’Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, al pari di altri Paesi dell’area balcanica, è in particolare esposta all’infiltrazione di elementi del radicalismo di matrice islamica (un certo numero di guerriglieri jihadisti morti da ultimo nel conflitto siriano sono di etnia albanese con provenienza dalla Macedonia). Al riguardo, le autorità locali, anche alla luce dei recenti attentati di Parigi, hanno ulteriormente elevato il livello di allerta, soprattutto per quanto concerne luoghi ad alta concentrazione di persone nella capitale Skopje, in ragione dell’accresciuto rischio di azioni ostili da parte di formazioni legate al terrorismo fondamentalista, incrementando controlli e numero di unità dispiegate.

A cura di Valeria Bellagamba

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