Doveva essere una giornata di festa, si sapeva che ci sarebbero stati dei movimenti e dei cortei “No Expo”, ma il 1°maggio 2015 si sarebbe dovuto ricordare per l’inaugurazione dell’Expo 2015. Invece nel pomeriggio una frangia violenta di contestatori, etichettati come black block, hanno iniziato a distruggere la città di Milano, senza una apparente logica.
Alcuni anarchici provenienti da Italia, Francia, Germania e Spagna, si sono infiltrati nel corteo “No Expo” rimasto per la maggior parte tranquillo, e poi, appena arrivati in alcuni punti strategici della città i manifestanti vestiti di nero hanno messo a ferro e fuoco Milano: spaccate fioriere, vetrine, auto e cassonetti a fuoco, molotov contro le forze dell’ordine e, da lì, al via la guerriglia urbana che è durata ben più di due ore con, in risposta, oltre 400 lacrimogeni lanciati dalla Polizia e 5 arresti in flagranza per resistenza, lesioni e altri reati.
Ora l’ipotesi di reato al centro dell’inchiesta iniziata dalla Procura di Milano è quella di “devastazione” con pene fino a 15 anni di carcere. Intanto il Ministro dell’interno Angelino Alfano ha ringraziato le forze dell’ordine e la sicurezza che hanno evitato il peggio con “intelligenza e fermezza […] senza macchiare di sangue la giornata”.
La Questura infatti ha capito che lo scopo era quello di sparpagliare le forze dell’ordine lasciando un varco verso il centro per poi andare a devastare l’Expo Gate o il Duomo, così la Polizia ha evitato il peggio non lasciando mai libere le vie di accesso.