Pompei crolla ancora per la pioggia. Colpita la Casa del Centario

Pompei crolla ancora per la pioggia. Colpita la Casa del Centario

Tornano i crolli su Pompei, questa volta a causa delle intense piogge che si sono abbattute sul Mezzogiorno in questi ultimi giorni.

Ad essere colpita è stata la Casa del Centenario, dove si sono verificati alcuni piccoli distacchi di intonaco. Per la precisione si tratta di una porzione di 20 cm originariamente di colore rosso e altre due piccole porzioni di intonaco grezzo in un corridoio di servizio.

Si tratta di una zona già considerata particolarmente fragile dal momento che la Casa del Centenario è inserita all’interno del programma per la messa in sicurezza della Regio VIII previsto dal Grande Progetto Pompei, la cui gara è attualmente in fase di aggiudicazione.

Purtroppo non si tratta della prima avvisaglia di pericolo per questo importantissimo sito archeologico italiano.

Nel 2014, sempre a seguito di violenti fenomeni piovaschi si ebbero 3 crolli.

Il progetto di cura e restauro però, evidentemente, sembra non bastare ad assicurare la sopravvivenza del sito, perché come evidenzia Paolo Cerasano, segretario Uil Pa di Napoli,  manca, semplicemente, la manutenzione ordinaria. Senza quello possiamo anche sviluppare mille ‘grandi progetti…”.

L’uomo si riferisce appunto al Grande Progetto Pompei finanziato dall’Europa con 105 milioni di Euro. Purtroppo i ritardi amministrativi e burocratici stanno rallentano l’avvio di opere di manutenzione che si stanno facendo sempre più impellenti per impedire il serio danneggiamento di uno dei nostri beni culturali più belli e conosciuti al mondo.

Se infatti i fondi stanziati dall’Europa non verranno utilizzati entro il 2015, andranno persi per sempre.

Ad essere coinvolti nei cedimenti di questi ultimi anni sono stati già la Casa dei Gladiatori, la palestra degli atleti dell’antica città romana, il Tempio di Venere e una bottega in via di Nola tra i più recenti.

Infine le piogge minacciano anche i resti del Tempio di Apollo a Pozzuoli, in provincia di Napoli che potrebbe venire danneggiato dall’esondazione del lago di Averno.

Fonte foto: web

 

 
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