Alla scoperta delle tradizioni valdostane con la “Fiera di Sant’Orso”

Getty Images
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E’ tutto pronto in Valle D’Aosta il 30 e il 31 gennaio per accogliere turisti e cittadini che, come ogni anno, decidono di prendere parte alla tradizionale fiera di Sant’Orso.

La festa, che nel Medioevo si svolgeva nel Borgo di Aosta proprio intorno alla collegiata che si chiama Sant’Orso, oggi si svolge in centro ad Aosta. Aosta è una città che va bene per tutte le stagioni: ricca di storia e di cultura d’estate, meta ideale per chi vuole sciare d’inverno ha origini molto antiche: leggenda narra che venne fondata nel 1158, ma è in epoca romana e medioevale che ha vissuto il suo massimo splendore grazie alla costruzione dei monumenti che l’abbelliscono tutt’oggi.

L’origine di questa festa ha avuto inizio dalla storia tramandata secondo cui Sant’Orso avrebbe solitamente distribuito ai poveri diversi indumenti e calzature tipiche della Valle D’Aosta ossia i sabot.

Questa calzature e tante altri oggetti e indumenti tipici si possono trovare sulle bancarelle della fiera realizzate da artigiani del luogo, ma non solo. Accanto alla scultura e all’intaglio sul legno, nettamente classiche, ci sono anche bancarelle dove si lavora il ferro o il cuoio, dove si lavorano merletti o si fanno tanti oggetti per la casa in vimini.

Del resto questa fiera è una vera e propria celebrazione dell’identità valdostana con tanto di musica folkloristica e possibilità di assaggiare prodotti enogastronomici di grande qualità e, ovviamente, tipici. C’è infatti un padiglione dedicato a tutte le prelibatezze locali.

La festa di Sant’Orso termina poi nella “Veillà” ossai la veglia che si tiene nella notte tra il 30 e il 31 gennaio che vede feste e luci per tutte le vie del centro città fino all’alba del giorno dopo.

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