Jet lag: ecco i cibi per combatterlo

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Jet lag: senso di malessere, affaticamento durante la giornata, difficoltà nel rimanere vigili, problemi gastrointestinali. Se avete avuto questi sintomi dopo un viaggio molto probabilmente ne avete sofferto di ritorno da un viaggio. Si tratta di un  disturbo causato dall’alterazione dell’orologio interno dell’organismo, cioè dei ritmi circadiani che dicono all’organismo quand’è il momento di stare svegli oppure di dormire. Adesso ci sono nuove ricerche che dovrebbero aiutarci a contrastare in modo efficace questo fastidioso tormento di chi viaggia e di chi attraversa dei fusi orari, restando comunque consapevoli che maggiore è il numero dei fusi orari attraversati, maggiore è la probabilità di soffrire di jet lag.

Jet lag: come fronteggiarlo mangiando

La ricerca parte da un presupposto: il cibo insieme alla luce è uno dei principali regolatori dei nostri ritmi biologici e proprio per questo può essere lo strumento per contrastare un’eventuale sfasatura del ritmo circadiano, prima fra tutte quella indotta dal jet lag. Roberto Manfredini, cronobiologo dell’Università di Ferrara, spiega: “Il nostro orologio biologico principale, nell’ipotalamo, risponde soprattutto alla luce; esistono però orologi “periferici”, in vari organi e tessuti, che possono essere molto influenzati dall’alimentazione. L’orario e la composizione dei pasti sono connessi ai ritmi fisiologici e comportamentali, inoltre il valore di “ricompensa” del cibo è anche in grado di influenzare l’orologio biologico principale nel cervello”.

Lo studio dimostra che tutto dipenderebbe dalla secrezione di insulina che, prodotta dal pancreas in quantità e tempi diversi a seconda di ciò che si mangia, può interferire con i ritmi del fegato e di altri tessuti connessi con l’alimentazione.

Per quanto riguarda i viaggiatori soggetti a jet lag ciò che emerge dalla ricerca è una semplice regola di base: i carboidrati aiutano a dormire, le proteine invece tengono svegli. Sia chiaro che non si è trovata la soluzione definitiva a questo fastidioso effetto del fuso orario.

Il jet lag dipende anche da molti altri fattori: innanzitutto conta la direzione del viaggio dato che andando verso Est il recupero del ritmo è più lento, poi le caratteristiche cronotipiche individuali, quindi diciamo il nostro metabolismo. Poi ovviamente contano anche le abitudini di vita più o meno regolari. Detto questo però la ricerca ci può dare una mano.

Facciamo un esempio: se si torna in Europa dopo un viaggio negli Usa occorre essere svegli e attivi all’arrivo quando è mattina, mentre nel punto di partenza è notte fonda. Per favorire questo meccanismo, a bordo meglio consumare un pasto leggero con frutta, verdura, spremute e qualche biscotto integrale; poi bisognerebbe dormire, e svegliarsi all’ora europea di colazione, consumando proteine come uova o formaggio. E alla sera, sì a una cena che favorisca il sonno, quindi a base di carboidrati.

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