Panico a bordo di un Airbus diretto a New York

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L’Airbus A380 della Air France partito dall’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi diretto a New York, qualche giorno fa, è stato costretto a far rientro in aeroporto dopo circa un’ora di volo a causa di forti turbolenze.

Airbus A380 Parigi-New York, panico a bordo

I 484 passeggeri a bordo del velivolo, un Airbus della Air France, hanno vissuto un’ora di terrore a causa delle forti turbolenze che hanno colpito il loro aereo. Dopo circa un’ora di volo, mentre il velivolo sorvolava il Regno Unito ed era ancora in fase di risalita l’equipaggio, valutate le condizioni atmosferiche, ha deciso di far rientro all’aeroporto da cui erano partiti, il Charles de Gaulle di Parigi.

I passeggeri si sono ritrovati, loro malgrado, a condividere un’esperienza che ha messo a dura prova i loro nervi e le loro coronarie. Dopo un decollo d’ordinanza e dopo il rituale tenuto da parte di steward e hostess circa le condizioni di volo, nel momento in cui l’equipaggio passava per servire da bere agli ospiti a bordo dell’aereo, il velivolo si è ritrovato in una serie di turbolenze che, ad un certo punto, gli hanno fatto perdere quota.

Le persone a bordo hanno iniziato a urlare e a piangere, Aarti Virani, una passeggera, per esempio, si è ritrovata mano nella mano con il suo vicino di posto, un vero e proprio sconosciuto. Altri, invece, anche se nel panico più assoluto, hanno deciso di pregare insieme per la loro incolumità. A un certo punto dagli altoparlanti si è sentita la voce del comandante il quale avvertiva i passeggeri urlanti che il superjumbo Airbus A380 stava facendo rientro a Parigi. La decisione probabilmente è stata presa anche perché 4 membri dell’equipaggio, che nel momento della turbolenza erano in piedi, sono rimasti feriti. Tre di loro sono stati immediatamente soccorsi, il quarto ha subito delle ferite più serie, guaribili, comunque, in pochi giorni.

La signora Aarti Virani, del New Jersey, una volta atterrata ha detto: “Volo da sempre e ne ho vissute diverse di turbolenze ma questa era veramente una cosa fuori dal normale”.

 

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