In Scozia vince il “No” e resta nelle braccia del Regno Unito. Tutti i dati

Getty Images
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La notizia è arrivata nella tarda serata di ieri, con il 55% dei “No”, la Scozia ha rifiutato l’indipendenza dal Regno Unito. Il 45% dei cittadini hanno votato invece per la separazione, ma i 1.512.688 voti non sono bastati e con 30 circoscrizioni su 32 il fronte dei No con i suoi 1.877.252 ha vinto.

Già nella serata di ieri gli indipendentisti avevano sentito nell’aria la sconfitta, appena chiusi i seggi infatti un sondaggio YouGov, anche se analizzava un settore minimo di elettori mostrava chiaramente il “No” in testa con il 54% e il coraggioso direttore dell’istituto di rilevamenti dichiarava già nel pre-serata che avrebbe vinto il “No”. Scontato il “Sì di Glasgow e Dundee chiamata addirittura la “Yes City” e altrettanto scontata la vittori dell’indipendenza ad Edimburgo.

L’ufficializzazione della vittoria dei “No” è arrivata dalla Bbc questa mattina intorno alle sette dopo una lunga notte in cui si è spenta la speranza degli indipendentisti e del capofila Alex Salmond, il premier di Edimburgo, che questa mattina ai microfoni dei giornalisti ha dichiarato di aver accettato il “no” e di riconoscere in modo democratico la scelta degli scozzesi.
Il risultato, in ogni caso ha scatenato subito un immediato sollievo sui mercati con la sterlina spinta al massimo e il primo ministro David Cameron che ha dichiarato che ora è il momento di andare avanti e che verranno rispettate le promesse fatte alla Scozia e a Salmond entro gennaio. Per niente velata la gioia di Cameron nel vedere ancora unite le quattro nazioni e assicurando maggiore potere sulla gestione degli affari nazionali scozzesi, promessa che è stata ovviamente ampliata anche agli abitanti dell’Inghilterra, del Galles e dell’Irlanda del Nord.

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