Easyjet: passeggero critica la compagnia su Twitter e rischia di non partire

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Una critica su Twitter indispettisce Easyjet e il passeggero incriminato rischia di non partire \ Roma – Social network, una presenza costante oramai per la vita della gran parte di noi ma anche una potenziale insidia qualora chi ci sta intorno decida di utilizzarli per conoscerci meglio. Cosa accade infatti qualora il profilo Facebook o i tweet si trasformano in  un biglietto da visita? Sono sempre più le aziende che si affidano a tali vie per decidere o meno circa l’assunzione di nuovo personale e l’influenza dei social network non finisce certo qui.

E’ storia recente infatti il curioso e controverso episodio che ha chiamato in  causa un avvocato, il suo profilo Twitter e la compagnia aerea low cost EasyJet.

Martedì 24 settembre Mark Leiser, avvocato e dottorando alla Strathclyde University di Glasgow, doveva prendere un volo della suddetta compagnia da Glasgow a Londra, con decollo previsto per le 21.20. I primi problemi già si fanno avanti quando l’aereo inizia ad accumulare ritardo, sfiorando i novanta minuti: il dottor Leiser diffonde la notizia su Twitter,specificando poi che in attesa con lui c’è un soldato che rischia di perdere il suo volo di coincidenza e EasyJet si sarebbe rifiutata di aiutarlo ad arrivare a Portsmouth.

Una situazione intricata dunque che però la compagnia non ha piacere di far conoscere al mondo virtuale. Poco dopo infatti, sempre via Twitter, l’avvocato fa sapere che un dipendente di EasyJet gli ha appena spiegato che le sue critiche su Twitter rischiano di fargli perdere la possibilità di imbarcarsi sul volo. Traduzione? Non sparlare della compagnia che stai per utilizzare perché rischi di venir sbattuto fuori.

Se inizialmente la cosa può apparire una vuota minaccia sappiate che in realtà il tentativo di estromettere Mark Leiser dal volo si è protratto un po’ troppo a lungo: l’uomo infatti è arrivato a tentare di togliere i bagagli dell’avvocato dal volo e la ragazza all’imbarco ha persino domandato di controllare i tweet prima di farlo salire.

Il tutto ovviamente è stato fedelmente riportato dall’avvocato su Twitter (come potete vedere qua sotto) e la compagnia aerea ha poi scelto la medesima piattaforma per discolparsi delle accuse.

EasyJet risponde infatti che il suo personale non monitora i social network dei passeggeri e certo non li utilizza come motivo per impedirne l’imbarco sui voli, specificando poi che l’avvocato si è regolarmente imbarcato.

Tutto è bene quel che finisce bene dunque? Forse sì ma, forse, bisognerebbe anche riflettere su quanto sia corretto conferire un simile potere ad un tweet o ad un post su Facebook. Questi luoghi virtuali sono davvero lo specchio della nostra vita?

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