Berlino: i senza tetto diventano guide turistiche

Conoscere la Berlino più emarginata con la guida di un senza tetto \ Roma -Andare a visitare una nuova città, camminare per le sue vie, comprare nei suoi negozi, assaggiare la sua cucina tipica: basta tutto ciò per poter dire di conoscerla davvero? Probabilmente no.

Visitare un luogo da turisti implica una conoscenza senza dubbio parziale, una visione per così dire “epurata” del vero volto di una città: ne possiamo ammirare l’arte, la storia, la tradizione ma conoscere davvero un luogo è qualche cosa di assai più complesso.

Chi va infatti mai a visitare le periferie? O chi trascorre una giornata tra lavoro e faccende domestiche? Chi va in cerca dei luoghi più problematici e nascosti? Probabilmente nessuno e certo non si tratta di una scelta da biasimare.

Qualora però qualcuno volesse provare ad ampliare i propri confini ed esplorare anche il volto più torbido di una città farebbe bene a scegliere come meta Berlino. All’ombra del vecchio muro è infatti nato il il progetto Querstadtein, un’iniziativa volta a trasformare gli ex senza tetto in guide turistiche d’eccezione.

Berlino è infatti la città tedesca con il maggior numero di senza fissa dimora, una caratteristica che porta alcuni quartiere a diventare vere e proprie zone di emarginazione dove però prolifera il reciproco sostegno e la raccolta di vecchie bottiglie e lattine per avere qualche spiccio in più a fine giornata. Una realtà senza dubbio diversa da quella della Porta di Brandeburgo ma che non risulta certamente priva di fascino. Da giugno anche questo volto della città sarà a disposizione dei turisti che non solo potranno esplorarlo ma saranno anche guidati da chi quelle realtà le ha vissute in prima persona.

Il giro inaugurale è stato gestito da Carsten Voss, 54 anni, un ex manager del settore della moda che ha perso tutto dopo esser piombato nella depressione e ora cerca di risollevarsi senza dimenticare però gli anni trascorsi in strada: “Questo giardino, a Viktoria-Luise-Platz, era uno dei miei posti preferiti. – racconta l’uomo – Avevo la “mia” panchina. E la piazza è comunque una fra le zone migliori per i senza tetto. Nei sedili al sole si siedono le vedove del quartiere. Dall’altra parte, all’ombra, i senza casa. Ogni tanto qualche anziana chiede chi ha bisogno di qualcosa, o magari cucina un pasto caldo. E il senza tetto la aiuta a portare le borse della spesa, o le tiene il cane”. Il gruppetto di turisti si dimostra curioso: ascolta con attenzione le storie di vita del suo cicerone, interessanti almeno quanto i luoghi visitati, e si perde poi in domande e curiosità. Carsten risponde a tutto e inizia così un progetto che sembra promettere più che bene.

Un nuovo modo per visitare Berlino è dunque oggi possibile: chissà che per una volta non possiamo conoscere davvero i mille volti di una città o, almeno, una sua buona parte.

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