Costa Concordia incidente: Schettino, le richieste dell’accusa

L’accusa propone una pesante condanna per il comandante ella Costa Concordia \ Roma – Mentre le ricerche attorno al relitto della Costa Concordia vengono rese sempre più ardue dall’imperversare del maltempo sulla Penisola, si lavora intorno alla nave anche a distanza: prosegue infatti il lavoro della procura di Grosseto attorno alla figura del comandante Schettino, colui che ad oggi sembra il grande imputato del caso.

L’ex comandante della Concordia si trova ad oggi agli arresti domiciliari ma il provvedimento aveva da subito fatto discutere: il pm infatti ha sottolineato anche oggi come a suo parere il rischio di una fuga è più che elevato e ciò giustificherebbe un rientro in carcere del comandante per il quale sono stati chiesti ben 2.697 anni in cella. Il numero palesemente fuori dal comune deriva da un calcolo fatto sulla base delle responsabilità di Schettino nel naufragio della nave e nella perdita di vite umane: 15 anni per omicidio colposo plurimo, dieci anni per disastro da naufragio, e otto anni per ciascuno dei passeggeri abbandonati e morti in conseguenza del naufragio (considerando in particolare 34 vittime e 300 persone abbandonate al omento dell’incidente).

Su tutto ciò è chiamato a deliberare oggi il tribunale di Firenze che dovrà anche tener conto dell’impossibilità di reiterazione del reato sottolineata dai difensori di Schettino: prevarrà dunque quest’ultima o il timore di una fuga del comandante?

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