Ponte Immacolata: vince l’agriturismo, 9% del turismo in calo

Chi parte rimane in Italia e preferisce dormire in agriturismo \Roma – Se da un lato il Ponte dell’Immacolata doveva essere una spinta propulsiva per il settore turistico, si è rivelato quest’anno un vero “fiasco”. Nonostante la festa cada in una giornata infrasettimanale e c’era quindi la concreta possibilità di effettuare un lungo ponte, dal giovedì alla domenica, complice  la crisi economica e l’aumento delle tasse previste nella manovra economica che ha fatto schizzare alle stelle il prezzo di benzina e diesel, molti italiani hanno preferito rinunciare alla vacanza e rimane in città a godersi qualche giorno di relax. Secondo l’indagine della Federalberghi, rispetto allo stesso periodo del 2010, quest’anno mezzo milione di persone hanno deciso di non partire, facendo registrare un calo delle prenotazioni pari almeno all’8%.  Anche a causa della poca neve presente sull’arco alpino e che ha costretto molti impianti a posticipare la loro apertura, una buona fetta del turismo invernale ha rinunciato al primo weekend sulla neve optando però per sistemazioni diverse. Tra coloro che hanno deciso di approfittare del Ponte dell’Immacolata, l’ 86% non valicherà i confini dell’ Italia mentre, il 12% ha prenotato in una capitale europea. Nella percentuale di coloro che rimangono in Italia, secondo l’indagine statistica, solo il 39% ha scelto di soggiornare in strutture alberghiere. Sempre più utilizzate sono invece le sistemazioni più economiche come l’uso di casa di amici, che sale di due punti di percentuale rispetto l’anno precedente, e l’agriturismo scelto dal 3,5% degli italiano.

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