News | New Delhi, tibetano in esilio si appicca fuoco

PER SOLIARIETA’ CON I MONACI DEL TIBET OCCUPATO, GIOVANE TIBETANO IN ESILIO SI DA FUOCO \ ROMA – Continua da anni la protesta dei tibetani per tornare ad essere un popolo libero: le manifestazioni più o meno pubblicizzate di questo popolo non sono mai cessate e spesso hanno colpito in modo profondo la comunità mondiale. Le immagini dei monaci che si davano fuoco, persone inermi e pacifiche che mettevano i loro corpi in prima linea per palesare la loro solidarietà verso il Dalai Lama e verso la loro terra, hanno fatto il giro del mondo, aprendo gli occhi al pianeta sulla condizione di questo Paese lontano e attirando solidarietà collettiva.

Se il Mondo intero è sensibile alla situazione tibetana lo sono a maggior ragione gli abitanti del Paese: alla protesta dei monaci si sono infatti uniti anche gli altri tibetani, che con i primi hanno solidarizzato fino all’estremo sacrificio.

Ultimo in ordine cronologico è sttao un giovane in esilio a New Delhi: Sherab TseDorm ha 25 anni e si è recato davanti l’ambasciata cinese appiccando il fuoco ai suoi pantaloni con il grido ”Tibet libero! Basta al massacro in Tibet!”. Le autorità lo hanno immediatamente preso in consegna e trasferito in ospedale dove gli sono state riscontrate solo ustioni leggere.

Un’altra voce si è comunque alzata per il Tibet e le schiere dei sostenitori del Dalai Lama sembrano sempre più nutrite: forse, prima o poi, verranno ascoltate.

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